lunedì 16 settembre 2013

Il violoncello magico

Da tempo non scrivo post.
Un po' è per pigrizia, un po' è per i lavori che mi sono capitati in questo ultimo anno e che fortunatamente mi lasciano poco tempo per fare altro. Ma sopratutto è per pigrizia, diciamocelo. Perciò da adesso (giuringiuretto) voglio provare a scrivere di nuovo per raccontare, a chi interessa, la mia esperienza nel campo del disegno, della scrittura e di altre frivolezze. Cominciando con questo.

Due settimane fa si è svolta a San Quirico d'Orcia (provincia di Siena) e dintorni la 4° edizione di Musica negli Horti, un festival di musica classica con simpatie baroccheggianti di cui accennai in questa rubrica un paio di anni fa. Ora, io non sono la persona più adatta per raccontare questo genere di cose, anche perché non sono una grande ascoltatrice di classica. Una persona molto cara anni fa mi ha fatto innamorare di Rossini. Ma mi fermo lì.

Quando da ragazzina mia madre si azzardava a mettere un disco di un qualsiasi musicista morto da più di cento anni, io mi chiudevo in camera per ascoltare Jeff Buckley, Pj Harvey, Nick Cave e tutta quella musica tristissima che a me faceva stare tanto bene. E disegnavo.

Nel tempo mi sono affinata nei gusti. A Rossini (e Mozart, ma lui è Rock allo stato puro, quindi non conta) si sono aggiunti altri che ogni tanto ascolto perché mi piacciono, ma non posso definirmi un'appassionata. In ogni caso non ha avuto importanza perché per tutta la settimana del festival io ho lavorato in agriturismo e mi sono praticamente persa ogni concerto.

Tra i vari artisti che hanno soggiornato da noi, uno in particolare è sempre gradito da tutti ed è Marcello Scandelli, il violoncellista che mi emozionò ai tempi suonando Bach all'alba. Scandelli, evidentemente dispiaciuto dal fatto che sono mancata ai suoi appuntamenti musicali, la mattina in cui è partito mi ha fatto chiamare mentre servivo le colazioni ed ha suonato per me, soltanto per me, con il suo magico violoncello. Devo dire che è stato un regalo inaspettato e bellissimo. 

E poi la serenata non me l'aveva mai fatta nessuno.

Ebbene si. Mi sono commossa




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